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più che una birra, un modo di stare al mondo.
e chi ci sta, lo fa per cambiare le regole. pane incluso.
Chi siamo
davvero?
Biova Project nasce nel 2019 da una domanda concreta: cosa succede a tutto quel cibo che resta fuori dai radar del consumo?
Pane, pasta, riso, ingredienti perfetti che la filiera considera “in eccesso”.
Noi li chiamiamo surplus. O, meglio ancora, possibilità salvate.


Li recuperiamo e li trasformiamo in prodotti rescue based: birre, snack, soft drink e altre invenzioni mangiabili.
Tutte buone. Alcune buonissime. Nessuna nata per moda.
Siamo un progetto aperto.
Non solo un’azienda, ma una rete.
Lavoriamo con chiunque voglia fare la propria parte: dal piccolo forno al gruppo industriale.
Collaboriamo con realtà come Ikea, Coop, Carrefour, Trenitalia, Hilton, Mandarin Oriental, e altre che condividono la stessa idea di economia circolare applicata, senza fronzoli.
Biova è una porta aperta: se hai un surplus, una buona idea o semplicemente voglia di cambiare qualcosa, sei dei nostri.
Sostenibilità, ma con criterio.
Noi non ci riempiamo la bocca di “green”, “eco”, “bio”.
Preferiamo riempirla di qualcosa che sta in piedi anche sul piano economico.
La sostenibilità, per noi, è ambientale, ma anche finanziaria, sociale e logistica.
Funziona solo se regge tutta insieme. Come una buona ricetta.

le nostre aree di impatto
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Riutilizzo di surplus alimentari: riduzione degli sprechi

Minor utilizzo di materie prime, fino al 30%

Risparmio di spesa pubblica per la non gestione del surplus in discarica

Risparmio di emissioni di CO2 rispetto al tradizionale, riduzione di uso di territorio, acqua ed energia




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